La Sovranità della Scelta nella Nascita

Caratteristica principale dell’incarnare l’archetipo di una Sana Regina o un Sano Re del proprio Regno, non è il potere-su, non è il dare ordini e/o sentirsi venerati e adorati, o riempiti di attenzioni, ma il potere-in, il potere che viene da dentro, la Responsabilità. L’abilità di rispondere a un determinato evento o situazione. La capacità di gestire la danza della Resa e della Presenza, nel proprio corpo, nelle relazioni, nel proprio regno.
Nel mio lavoro di ostetrica ho incontrato ogni giorno la lotta tra il voler delegare e il voler scegliere, il desiderio di Responsabilità Sana, di Resa e Presenza. La sana Resa e Presenza con il patriarcato si sono trasformate in delega e pretesa. La sana Resa, ha in se la Presenza, cioè per arrendersi davvero al fatto che la nascita è un evento che non è possibile controllare, occorre poter rimanere costantemente in contatto con il corpo, in ascolto, ascoltare ed esprimere i propri bisogni.
La sana Presenza ha in se la Resa, per poter cioè esercitare il Potere-in, la scelta consapevole, bisogna accettare che non si può scegliere tutto preventivamente, ma arrendersi al fatto che certe scelte non si possono prevedere, serve rimanere flessibili e in ascolto e fiducia. Allora anche l’ostetrica, può assecondare e monitorare, in ascolto e fiducia la scelta, momento per momento. La sicurezza in questo è sempre lei, la Responsabilità di chi sceglie consapevolmente, non delegando. Alla base di tutto c’è l’informazione, la corretta informazione da parte dell’ostetrica e il voler essere informata da parte della coppia. Poi c’è il rapporto di fiducia.
La fiducia è di chi sceglie, fiducia nell’ostetrica, la fiducia nella sua capacità di valutazione, fiducia nel fatto che l’ostetrica rispetta e incoraggia la Responsabilità di chi sceglie. E la fiducia è anche da parte dell’ostetrica, verso chi sceglie la sua assistenza. Fiducia nella capacità e volontà della mamma di ascolto del proprio corpo, fiducia nella comunicazione di tutti gli elementi importanti, sensazioni e segni fisici, fiducia che gli esiti di esami clinici vengano comunicati..! Fiducia nel fatto che la mamma e la coppia rispettino la Responsabilità dell’ostetrica.
Quando si prova a controllare l’evento nascita, e ci si accorge che non è possibile, la tendenza è di delegare ad altri la gestione e il controllo, con l’illusione che qualcun altro possa prendere il controllo che non sentiamo di poter prendere. Ci sono professionisti che accettano questo ruolo di controllori, accettano la delega, ed è allora che inizia il processo di medicalizzazione. È una logica consequenza. Se non c’è Responsabilità, non c’è la sana Resa e Presenza, l’ascolto e la fiducia, l’unica cosa che rimane è la tecnologia e l’interventismo.
E oltre alla delega, l’altro lato ombra di questo processo è la pretesa. La frustrazione del non poter controllare l’evento nascita porta a volte a voler controllare gli operatori, le ostetriche che ci accompagnano e trattarli come “sudditi”, come servi, alimentando anche in questo caso l’illusione di avere un minimo di controllo. Soprattutto, essendo un’ostetrica privata, ho sperimentato sulla mia pelle la pretesa di alcune persone di avere controllo e possesso sulla mia persona e vita in generale. Non vedere riconosciuto neanche il limite della dignità umana. Ho sperimentato il “ti pago quindi devi essere a mia completa disposizione” oltre qualunque limite fisico, emotivo, mentale, energetico e anche clinico, a discapito della stessa sicurezza! Ho sperimentato la sfiducia e la non chiarezza di chi vuole mantenere una facciata ma calcola ogni minima angolazione per incastrarti nel ruolo di capro espiatorio (per delegare ancora). Questa facciata così importante da arrivare a rischiare la vita propria e del bambino…
Quando si crede che “pagare” il servizio di un’ostetrica sia “acquistare l’esito del parto”. O che la bocca dalla quale esce il “bisogna andare in ospedale” sia la colpevole del motivo per cui ci si va.
La diagnosi di fisiologia (o non fisiologia) è una competenza dell’ostetrica, ed è la competenza più importante per cui l’ostetrica è necessaria in un’assistenza a casa. Questa è la grande differenza con una doula, o con un’amica… L’ostetrica non fa il lavoro della doula, non potrebbe, altrimenti non ci sarebbe abbastanza lucidità e energia mentale per valutare i segni, fare diagnosi, gestire un’eventuale emergenza. L’emergenza accade raramente, è vero. Ma se un’ostetrica non è pronta quando succede a che serve??? Altrimenti perché la chiamate? Perché non fate da soli?!? E nonostante lei abbia diagnosticato una notizia fuori dai vostri programmi, quello è il suo lavoro ed è una sua grande responsabilità clinica che si prende. E questo lavoro e RESPONSABILITÀ vanno rispettati e pagati!!! Poi volete prendervi la VOSTRA responsabilità e fare diversamente da come consigliato..? Liberissimi!
Essere Regina o Re significa anche essere consapevoli di avere a che fare con persone dello stesso livello altrettante/i Regine o Re, prendersi la RESPONSABILITÀ del proprio Regno, e rispettare il confine e la responsabilità del Regno altrui.
Nel lavoro di ostetrica mi è capitato più di una volta di avere a che fare con tutto questo.
Per fortuna molte più volte ho sperimentato la tendenza ad andare nella delega poi sfociata in Resa, in quel momento, nel travaglio, in cui si raggiunge il punto di contatto tra nascita e morte, il punto del non ce la faccio più, dello sguardo di supplica e tu che davvero vorresti aiutarla a risalire da quel fondo, e ci provi, dicendo che il corpo le parla, di tornare a sentire il corpo, il bambino… quegli occhi che si agganciano ai tuoi, come se dal contatto di quegli occhi Lei, la Madre, si stesse abbeverando di tutta la Forza di tutte le donne e tutte le ostetriche della storia….
e poi il forte ruggito di Leonessa, l’amazzone che porta la Nascita! Sacra, come ogni Nascita.
E tu come vuoi vivere la tua esperienza di Nascita?
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