Darsi valore, la ferita dell’importanza

Pubblicato da giorgiagiacomini il

darsi valore

Due lati della stessa medaglia

Nel mio lavoro e nella mia vita, sto affrontando e osservando le dinamiche del darsi valore. Nella nostra società la maggior parte delle persone ha un problema con il darsi valore.

Io penso che sia importantissimo riconoscere il proprio valore, perché altrimenti non ci si dà abbastanza spazio per creare, per manifestare i propri talenti, e quindi per essere felici.

Il “popolo degli Eletti”

Da sempre, ho frequentato e frequento ambienti in cui si parla di spiritualità, di varie tradizioni. In questi ambiti ho incontrato molte persone, indubbiamente con molti talenti e molto carisma, a cui è stato dato un messaggio da un qualche “maestro”, “guida spirituale”, “medium”, “sacerdote/sacerdotessa”, “spirito guida”, “entità sovrannaturale”.

Il messaggio di solito è sempre uguale: le persone in questione sono dei prescelti, prescelti da Dio, dalla Dea, dagli Angeli, da Elementali, dagli Alieni… Per questa “investitura” da una qualche forma di divinità, si sentono legittimati a darsi valore, ma su un gradino superiore agli altri…

In questi casi il manifestare se stessi e le proprie doti è accompagnato da un atteggiamento di superiorità, mascherata da umiltà stile “sono solo uno strumento”. In realtà, il porsi come strumento che fa da tramite tra la divinità ed altri è mettersi in un gradino superiore. Il darsi valore in questo caso è distorto, non è reale, perché nella profondità quel valore non è percepito, più avanti nell’articolo vedremo perché… Questo tipo di persone  spesso dicono di sentirsi “scelti”, rispetto a persone “non scelte”.

Ma scelta/o per cosa?

Per fare la tua vita? Certo! Mi sembra chiaro, proprio tu se stato scelto per fare la TUA vita… Non potevano scegliere me per fare la TUA vita!

Anche nell’ambito della Nascita, uno degli ambiti in cui lavoro, certe dinamiche sono spesso manifeste.

Come ostetrica, assisto spesso persone che fanno percorsi spirituali, e mi capita di sentire discorsi come: “Questo bambino sento che è un’anima antica, che si sta incarnando per aiutare la Terra/per cambiare il Mondo/per guarire le persone…”. E ho scoperto così che ci sono un sacco di nuovi Messiah in arrivo. Io mi sono trovata ad assistere la nascita di molti di questi messiah, secondo il pensiero dei loro genitori, il Popolo degli Eletti…

E mi sono fatta un pò di domande…

Ma quanta presunzione può esserci nel parlare così? Quanta paura di non avere valore può esserci? Perché alla fine la ferita da cui nascono queste dinamiche è sempre quella!

C’è bisogno davvero di pagare una medium, un guru, o un qualche tipo di persona con fenomenali poteri cosmici che ti dica che tuo figlio o tua figlia è importante?

Davvero hai bisogno di questo per poter riconoscere i talenti immensi che ha quella creatura che sta arrivando?

Perché ti serve pensare che quel bambino o quella bambina sia migliore degli altri?

Che messaggio stai passando a questo piccolo corpo, già dall’ambiente uterino?

Cosa vuoi che porti quest’anima secondo te, se già parte con questa illusione di gerarchia?

Affermazioni di questo genere secondo me sono molto pericolose.

Bambini indaco, cristallo, arcobaleno e fosforescenti!

Io credo davvero che stiano nascendo bambini con enormi potenzialità, e che davvero possono cambiare il mondo. Ma credo anche che sia così TUTTA la nuova generazione, o quasi… 

Il problema, poi, è l’ambiente di crescita. Ogni seme cresce solo in un terreno fertile, e non ostacolato dal contesto.

La nostra stessa generazione ha fatto la stessa cosa. Siamo nati in tantissimi, con doni e talenti enormi, rispetto alla società e alle generazioni precedenti, probabilmente, ma molti di noi, sensibilmente feriti dalla società e dal contesto, non manifestano in maniera piena e sana quello che davvero potrebbero.

Magari non c’è neanche tutta questa differenza tra generazioni, o forse sì… che importa?!?

La realtà è che tutti i neonati sono puro, enorme e meraviglioso POTENZIALE! Tutte le anime arrivano piene di Luce Divina, piene di Doni, perché sono potenti e sagge!

Io assisto nascite e questo lo vedo sempre, in qualunque famiglia, qualunque sia la nascita!

Tutti i bambini sono dei piccoli Messia!!!

Questo secondo me è il messaggio che bisogna diffondere! Un bambino è la cosa più sacra al mondo! I bambini sono il nostro più inestimabile tesoro!

TUTTI I BAMBINI!!!

Passare a tuo figlio o tua figlia il messaggio che lui/lei sia migliore di altri, secondo me, è un primo passo per rovinare quella bellezza che lui/lei potrebbe portare.

Il popolo del “Non sono all’altezza”

Dall’altra parte, l’altro figlio della nostra bellissima società patriarcale, è il “Popolo del Non Valgo Abbastanza Per….”.

Questo tipo di persone (tra cui me), non si sentono mai legittimate, mai abbastanza brave, belle, formate, per poter manifestare quello che vorrebbero. Queste persone pensano che c’è sempre qualcuno migliore di loro. Ad esempio, hanno un’idea, magari un ottima idea, ma sono convinti che c’è qualcuno che sappia mettere meglio in pratica quell’idea. Per queste persone la concretizzazione e la manifestazione è molto difficile.

Per superare questo problema si deve lavorare sull’amare se stessi, e sul darsi valore. Questa è una questione di autostima, e l’autostima aumenta con l’Amore! Amando te stessa/o, dandoti il permesso di godere della Vita, di avere diritto al piacere, alla gioia, alle cose che ti fanno stare bene. 

Spesso, nella mia esperienza, le persone così pensano più agli altri che a se stesse, si “sacrificano”, per gli altri, o per una causa esterna a loro, per quanto valida.

Iniziare a darsi il Valore effettivo!

E dal momento in cui iniziano a pensare a se stesse, a prendersi tempo, spazio, a fare scelte per dare la priorità alla propria felicità, riescono sempre di più a conoscere e manifestare i propri talenti. Senza cadere nel “io sono meglio degli altri”, come l’altra faccia della ferita…

Darsi valore effettivo significa semplicemente abbracciare la consapevolezza che quello che io posso fare, così come io lo so fare, nessun altro può farlo. Possono fare la stessa cosa, ma lo faranno in maniera diversa, perché non sarò io a farlo.

Per le donne che mi scelgono, per aiutarle nell’allattamento, per assisterle durante la nascita, o nei miei cerchi di donne, sul ciclo o sulla sessualità, il mio supporto e il mio lavoro non è uguale a quello di un’altra ostetrica! Per alcuni è adatto, per alcuni no!

Le canzoni che scrivo, la voce con cui canto, le pratiche che propongo, tutta la mia arte…. nessuno, nessuno in tutto l’universo può produrla al posto mio! Solo io posso farlo esattamente in quel modo.

Ma, no! Tutto ciò non è indispensabile! 

La realtà, difficile da accettare è che il mondo va avanti anche senza il mio contributo!

In questo ultimo anno, in cui mi sono data il permesso di fermarmi, in cui mi sono presa un anno sabbatico dall’essere ostetrica, è successo che le mamme hanno partorito, i bambini sono nati, le donne hanno allattato, altre ostetriche hanno aiutato a nascere e partorire in casa e a nutrire i piccoli… Certo, non l’hanno sicuramente fatto come l’avrei fatto io! Ma l’hanno fatto esattamente come lo sanno fare loro, e come era necessario in quel momento e per quelle persone!

La “concorrenza” e la competizione, è la grande illusione e trappola della nostra società!

In una società (ideale) basata sulla bellezza e ricchezza della diversità, non esisterebbe né migliore ne peggiore, ma ognuno di noi sarebbe responsabile e insostituibile. In un mondo del genere, ci renderemmo conto finalmente che la nostra felicità non è delegabile!

Abbiamo bisogno di eliminare l’idea di gerarchia e competizione nella manifestazione dei nostri talenti e nel riconoscerci il nostro valore!

La ferita sociale dell’importanza guarirebbe

Non avremmo più bisogno di sentirci importanti autoplocramandoci “Eletti”, o sacrificandoci per gli altri.

Perché la ferita alla base è la stessa:

Gli “Eletti” hanno bisogno di qualcuno che gli dica che sono speciali e che hanno un compito più “alto” degli altri, oppure cercano prove, sempre fuori da se stessi, e le sbandierano come dimostrazione che loro, sì che sono importanti! Loro che danno alla luce Messiah, concepiti nel 9° chakra della terra, il giorno della cometa di Lallero, durante l’aurora boreale in equatore blablabla… Hanno bisogno di sentire che qualcun altro o qualcos’altro ha deciso che devono fare determinate cose. Hanno bisogno di essere “eletti” da una gerarchia, in una gerarchia!

Il “popolo degli Eletti” cerca prove, che gli dicano “Ehi, tranquillo, tu sei importante! Tu vali!”

Quelli del “non sono abbastanza” invece si “rendono” importanti per gli altri. Servendoli! Diventano schiavi degli altri, annullando i propri bisogni fino a sacrificare se stessi, purché sia riconosciuto un qualche valore alla loro vita!

Il popolo del “non sono abbastanza” cerca prove, che gli dicano “Ehi, tu sei importante! Il tuo sacrificio vale!”

Un ottimo esempio di dinamica di relazione tra due personaggi del genere estremizzati la puoi trovare ne “La ballata dell’amore cieco” di De Andrè.

Nessuno delle due personalità è umile. La vera umiltà è la consapevolezza di quello che posso fare solo io, e di quello che io NON posso fare! E questa consapevolezza si raggiunge solo attraverso l’amore, profondo e reale, per noi stesse/i. Il seguire quello che in noi provoca gioia, produce ossitocina!

La Chiave è Amare te stessa/o!

L’Amore, quello che ci porta a cercare la nostra felicità, non ha bisogno di queste stronzate! Se Ami te stesso/a non hai bisogno di esseri più o meno sovrannaturali che confermano quanto vali, e non hai bisogno di compravendite e sacrifici per sentirti importante!

L’Amore, inoltre, non ha paura di darsi valore, in maniera obiettiva, e quindi non ha paura del successo o del fallimento. Questi sono parte del cammino. Se seguiamo l’Amore, per noi stessi, manifestiamo ciò che siamo e accettiamo anche di poter essere amati o allontanati dagli altri, solo perché siamo esattamente così!

E anche noi stessi diveniamo in questo modo capaci di amare e comprendere l’altro semplicemente per quello che è, scegliendo di avere una relazione o no, con l’altro, nel pieno rispetto della sua integrità e diversità!


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